La Voce dei Bancari anno LV – N.1/2003
L'epoca Barbarica
Dell'epoca
barbarica Ronciglione o meglio il suo territorio non ha cimeli vistosi. Ma
s' impone all'attenzione di una ricerca che potrebbe essere appassionante se
fosse intrapreso uno scavo sistematico e programmato da studiosi
specialisti nell'area di S. Eusebio. E' qui che bisogna puntare per avere
una chiave di lettura di tutto il territorio especialmente dell'origine
medievale del castrum di Ronciglione. perché S. Eusebio è l'unico monumento
di quest'epoca remota e abbastanza oscura. Con le invasioni
barbariche tutte le zone attorno a Roma, specialmente quelle a nord come la
nostra furono solamente i luoghi di stanziamento e di razzie delle varie e
di incessanti schiere armate che scendevano a Roma e che quando non
riuscivano ad entrarvi, come nella lunga e massacrante guerra gotica (535 -
552) si sfogavano sugli uomini e sulle cose dei nostri
territori.
Le cose
peggiorarono di molto sotto la lunga e feroce dominazione longobarda durata
in Italia dal 568 al 774 e attorno a Roma dal 592 alla fine del regno.Le
poche città a nord di Roma furono prese d'assalto, saccheggiate ed alcune
anche distrutte. E se anche i longobardi non riuscirono mai ad entrare a
Roma, difesa più dal Papa che da Bisanzio, sapevano bene come e su
chi rifarsi. Per una contemporaneità di avvenimenti nella nostra regione
avviene, durante i secoli VII° e VIII°, che essa mentre è invasa ed occupata dai
longobardi, è pure rifugio di molti monaci orientali, sopratutto Siri,
cacciati o messi alle strette dalla campagna degli imperatori
d'oriente, contro le sacre immagini e della invasione maomettana della
Palestina e della Siria. La nostra regione ha molte grotte, anfratti,
vallette, rupi e boschi; questi più numerosi in antico. Per tale motivo si
prestò molto bene a ricevere e a nascondere allo stesso tempo questi
rifugiati religiosi orientali, come i rifugiati sfuggenti alla dominazione
longobarda.
Si vennero
così a creare dei piccoli centri o meglio dei "casales", specie
di fattorie che all'occorrenza potevano essere difese. I Papi con Adriano I° le
trasformarono e le chiamarono "domus cultae"; in esse gli stessi
villici o vicani, in caso di bisogno diventavano "milites
difensores". Sutri, posta a 33 miglia (50 Km.) da Roma svolse in
questo tempo un ruolo importantissimo, perché era una civitas, come sede
vescovile, e ben difesa per la sua posizione naturale. Per essa dovevano
passare necessariamente tutti quelli che andavano o venivano a e da Roma.
Questo ruolo così importante la fece divenire caposaldo di difesa e
anticamera di Roma stessa.
C'è poi un
documento che ha un'importanza molto grande per darci un'idea di quello che
era il territorio di Sutri, che, per essere l'unica città, , allora
comprendeva anche gli attuali territori di Ronciglione, Capranica e Bassano
Romano con quelli dei castelli distrutti di Vico e Casamala. I documenti
che riguardano Ronciglione sono due: 1103 e 1042, quest'ultimo è quello che
interessa di più e riguarda il castello della conca. Non sembri strano per
nessuno se dico che esso ha un riferimento diretto a Ronciglione ed in
particolare alla zona di S. Eusebio. Tutte le carte catastali e di altro
genere che riguardano Ronciglione, compresa quella dell'Istituto Geografico
Militare, danno il nome di Castelloncia al territorio in prossimità di S.
Eusebio, e che da questo è separato dalla valle del Rio Vicano. Certo non
ci sono dimostrazioni apodittiche e documenti storici specifici; ma quelli
riferiti mi sembrano sufficienti a dimostrare l'esistenza di un nucleo
abitato, da cui più tardi ha avuto origine la Ronciglione medioevale.
Il X°
secolo segna il trapasso storico-sociale-ambientale di un'epoca oscura
verso una più civile ed aperta.
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