Associazione Culturale Mariangela Virgili

Ronciglione dalla fine del '800 al 1960

 

Con il nuovo ordinamento dello Stato Italiano, Ronciglione fu incluso come mandamento in due tempi: all'inizio con due soli altri paesi Caprarola e Carbognano; poi con l'aggiunta di altri sei: Sutri, Monterosi, Bassano Romano, Capranica, Vejano e Barbarano. Tale circoscrizione comportava la Pretura, la Tenenza dei Carabinieri, l'Ufficio delle Imposte dirette e l'Ufficio del Registro. Nel tracciare la ferrovia  Roma-viterbo,  Ronciglione esclusa per le solite beghe campanilistiche da un collegamento diretto, fu allacciata mediante un tronchetto Capranica - Ronciglione nel 1893, che poi fu prolungato ed incluso nella Civitavecchia - Orte nel 1928. Ma di nuovo soppressa in parte quest'ultima nel 1952, non ha migliorato i collegamenti.Tuttavia Ronciglione ebbe dei benefici apportati dal progresso dei tempi, come la luce elettrica  fin dal 1894, poco dopo Roma e prima di Viterbo, data la possibilità di sfruttare  a questo scopo il prezioso Rio Vicano. 

Ebbe un  grandioso giardino pubblico fin dal 1902, donato dalla locale Cassa di Risparmio, il quale ancora oggi, sebbene un poco trascurato, da refrigerio ai cittadini e ai villeggianti. La Cassa di Risparmio ancora si rese promotrice del nuovo ospedale di S. Anna, nella sede attuale insieme ad altre forze locali e periferiche. Poi venne la prima guerra mondiale 1915 - 1918 a cui Ronciglione diede un contributo di 128 vittime umane: ma gli avvenimenti del primo dopoguerra non cambiarono molto le condizioni di tutti gli italiani, se non con la svolta politica del regime fascista, frutto della congenita faziosità partitica, irriducibile a trovare un vero accordo di governo al di sopra  di visioni parziali politico - economiche.

Nel secondo dopoguerra, in tutta Italia seguì una prodigiosa  e rapida ripresa con grande espansione economica e lavorativa, ma le risse continue delle fazioni politiche, a lungo andare hanno finito per vanificare

 i vantaggi conseguiti nei primi anni. A questo si è aggiunta  in una visione quanto mai strana del mondo del lavoro, che ha voluto fondare nello sciopero incontrollato tutte le rivendicazioni sociali, diminuendo paurosamente le ore lavorative. Ma sopratutto, educando la gioventù  nelle scuole e nel lavoro ad un modello di società che ha voluto unire le contrastanti ideologie di un liberismo  economico associato  ad un dirigismo rigidamente centralizzato sotto il comune spirito materialistico di solo bene economico, che ha creato un consumismo quanto chiuso e senza sbocco, altrettanto vuoto di ideali.

 

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